Peter Fill: “In Val Gardena gareggio con motivazioni speciali”
1) Le gare in Val Gardena si corrono sulle tue piste di casa. Cosa vuol dire per te?
La cosa più importante è che si corre a pochi minuti da casa mia e per me ciò è un indiscutibile lusso. Durante la stagione invernale maciniamo migliaia di chilometri in pochi mesi, il che ci costa molte energie fisiche e nervose. E’ chiaro che gareggiare a pochi minuti da casa mi fa piacere e inoltre agevola il trasferimento di parenti, amici e tifosi che l’anno scorso accorsero in gran numero.
2) Con quale stato d’animo ti presenti al cancelletto di partenza sapendo che ci sono amici e conoscenti che tifano per te lungo la pista?
In effetti le motivazioni e le sensazioni sono diverse. E’ indubbiamente speciale correre davanti al tuo pubblico, essere incitati e sorretti dalle persone che ti conoscono personalmente. Per me è un’occasione in più per dimostrare il mio valore e...eventualmente per festeggiare insieme agli amici.
3) L’anno scorso sei caduto rovinosamente sulla Saslong. Si è trattato del tuo incidente più grave in coppa del mondo. Cosa è cambiato da allora nel tuo rapporto con questa pista?
Tecnicamente parlando la Saslong non è la discesa più difficile del circuito di coppa del mondo, ma rimane molto impegnativa ed estremamente veloce. Specialmente quando la neve è compatta e ghiacciata, come l’anno scorso. Diversi atleti hanno avuto dei problemi, me compreso e dopo questa caduta ho capito che bisogna affrontare tutte le piste con il massimo rispetto.
4) Bode Miller è l’incontrastato leader di coppa del mondo negli uomini. Cosa ha in più rispetto agli altri?
Direi il suo modo di affrontare le curve e la capacità di far scorrere lo sci. Ma Bode è anche mentalmente molto forte, lo vedo sempre rilassato e di buon umore.